Pescara Vecchia è il rione più antico di Pescara ed è situata nel quartiere Portanuova: un luogo dall’atmosfera romantica, molto apprezzato sia dagli abitanti della città che dai turisti alla ricerca di intimità.

Pescara Vecchia, che è collocata lungo il versante meridionale del fiume Pescara, corrisponde più o meno alla zona su cui sorgeva l’antica città di Aeternum, poi ribattezzata Piscaria intorno all’anno 1000.

In età rinascimentale, poi, Carlo V d’Asburgo fece costruire proprio qui una grande fortezza che a partire dal Cinquecento incentivarono lo sviluppo urbano, così che anche il porto commerciale iniziò a essere sempre più frequentato.

Che cosa vedere a Pescara Vecchia

Il nucleo più antico di Pescara Vecchia può essere individuato in corso Manthoné, una strada davvero suggestiva. Il centro storico non è altro che una raggiera con tanti vicoli, in cui si svolgono i mercati settimanali, dove si alternano i resti dei templi e dei teatri di età romana e tante chiese di piccole dimensioni.

Molto più grande è, ovviamente, la Cattedrale, che merita una visita anche per la presenza di una cripta medievale che non ha eguali nel suo genere. La Cattedrale di San Cetteo, intitolata al santo patrono della città, accoglie tra l’altro la tomba di Luisa De Benedictis, madre di Gabriele D’Annunzio.

La chiesa fu costruita negli anni Venti del secolo scorso, in corrispondenza della nascita della Provincia di Pescara, voluta proprio dal Vate. La guerra ne causò la distruzione parziale, a cui seguì la ricostruzione. Per altro, i resti del vecchio edificio sono visibili ancora oggi. La cattedrale ospita uno degli organi a canne dorate più celebri di tutta la regione e un dipinto che rappresenta San Francesco di Assisi, forse realizzato dal Guercino.

In piazza Garibaldi

Non tutti sanno che al civico 37 di corso Manthoné è nato un grande intellettuale come Ennio Flaiano. Non è molto distante piazza Garibaldi, che accoglie il Monumento ai Caduti realizzato da Pietro Cascella. Il monumento riproduce da una parte un groviglio di esseri umani e macerie, che evidentemente simboleggia la memoria dei bombardamenti di guerra, e dalla parte opposta un totem, metafora della ricostruzione che è avvenuta in seguito.

Il busto di Ennio Flaiano

Un busto di Ennio Flaiano si trova all’incrocio tra piazza Unione e viale Marconi. Ma chi era Flaiano? Scrittore e giornalista, lavorò come critico cinematografico e affiancò Federico Fellini nella scrittura delle sceneggiature di molti suoi film. Alle spalle del monumento, invece, meritano di essere ammirati da vicino i bassorilievi in bronzo dei piloni del Ponte Risorgimento realizzati da Andrea Cascella, un altro degli artisti che Pescara può vantare.

Insomma, Pescara Vecchia è un vero gioiello dove ci si può divertire nelle ore notturne ma dove è possibile anche conoscere storie e culture del passato, nonostante la distruzione provocata dai bombardamenti che colpirono la zona nei giorni terribili della Seconda Guerra Mondiale.

Perché visitare Pescara Vecchia

Nel corso del tempo Pescara Vecchia è stata sottoposta a diversi restauri e a una completa riqualificazione, al punto che oggi è il fulcro della movida della città, così come il lungomare, oltre a costituire un centro di notevole aggregazione a livello culturale. La zona è costellata di locali, wine bar e pub, che permettono di bere e di cenare tutte le sere, proponendo ovviamente anche le specialità culinarie tipiche della regione.

La casa di Gabriele D’Annunzio

A Pescara Vecchia sorge anche la casa di Gabriele D’Annunzio, poeta illustre che fu tra i protagonisti del fervente contesto culturale dei primi anni del secolo scorso. Il palazzo appartenuto al Vate accoglie oggi il Museo Casa Natale di Gabriele D’Annunzio: si trova in corso Manthoné al civico 11, e a partire dal 1927 è monumento nazionale.

Casa natale di Gabriele D'Annunzio

Pescara, a cui D’Annunzio restò sempre legato, ha scelto di ricordare e celebrare il suo esponente più famoso con la creazione di un percorso museale che si articola in nove ambienti, in cui sono presenti pannelli esplicativi e foto, ma anche cimeli e, ovviamente, trascrizioni di alcune delle poesie più celebri.

Che cosa vedere al museo

Il biglietto di ingresso per il museo costa 2 euro; la struttura è aperta al pubblico dalle 9 del mattino alle 2 del pomeriggio, mentre nei mesi di luglio e agosto l’apertura è garantita anche in orario serale dalle 6 del pomeriggio a mezzanotte.

Nella casa natale di D’Annunzio si possono osservare numerosi cimeli che appartenevano alla sua famiglia, ma anche ricordi derivanti della gesta più celebri del letterato abruzzese. Le location raccontate dal Vate, inoltre, sono illustrate da opere di diversi pittori del posto, tra i quali Francesco Paolo Michetti.

Citazioni delle opere dannunziane introducono tutti gli ambienti della casa, la cui fedele ricostruzione ha previsto il ricorso a decorazioni delle pareti di notevole valore, ma anche a mobili e arredi d’epoca.

Il Museo delle Genti d’Abruzzo

La Casa Natale di Gabriele D’Annunzio non è il solo museo che merita di essere visto a Pescara Vecchia. Sempre nel centro storico, infatti, sorge anche il Museo delle Genti d’Abruzzo, allestito in un edificio in cui in passato c’era il carcere borbonico.

Il museo si sviluppa su due piani e rappresenta un’occasione unica per scoprire (o riscoprire) la storia della popolazione del posto, in un lungo excursus che inizia addirittura dalla Preistoria. Da non perdere, in particolare, la sala riservata ai lavori di artigianato più antichi. Se, invece, si è delle buone forchette e non si riesce a resistere ai peccati di gola, il Museo del Gusto è la destinazione da scegliere: il massimo per conoscere e apprezzare la tradizione culinaria locale.

Un giro per il rione

Se tra via delle Caserme e corso Manthoné non si ha che l’imbarazzo della scelta per i tanti locali in cui si può trascorrere la serata tra un aperitivo e un dopocena a base di musica, ci sono molti altri punti nevralgici di Pescara Vecchia in cui ci si può immergere.

Per esempio piazza Alessandrini, là dove comincia via Conte di Ruvo: qui, infatti, è stato creato il Mediamuseum, che permette di entrare nel vivo della storia dell’audiovisivo e del cinema. Il museo è aperto tutti i giorni al mattino e al pomeriggio, con pausa pranzo dalle 12.30 alle 17.